Zara

Zara: vedo quindi produco.

Qualche settimana fa sono tornato a Barcellona.
Mancavo da diversi anni.

Se devo dire cosa mi ha maggiormente colpito ed ispirato di questo ultimo viaggio, risponderei: la quantità di gente che passeggia in centro con in mano la busta dello shopping (ovvero lo shopper) con il marchio Zara.

Zara è una catena di negozi di abbigliamento e tutta Barcellona sembra faccia la spesa lì.

Zara è un fenomeno e rappresenta il marchio di punta del gruppo Inditex, che possiede anche Pull & Bear, Massimo Dutti, Bershka e Stradivarius.
Poco tempo fa, il gruppo è stato quoptato in borsa ed il titolare (il signor Amancio Ortega Gaona) in un batter d’occhio è diventato l’uomo più ricco di Spagna.

Il signor Ortega ha intuito una cosa importante: che nella moda la velocità è tutto.
Nella moda a condizionare il mercato e le scelte del pubblico contribuiscono numerosissimi fattori: l’ultimo film uscito, il nuovo video dei REM, il nuovo look di Madonna, …..
Eppure il processo di produzione dell’abbigliamento ha molte tappe.
Addirittura, come sappiamo, per la maggior parte delle aziende la fase di produzione è stata trasferita nel terzo mondo (o, nel migliore dei casi, nell’Europa orientale).
Il signor Ortega , controllando i passaggi dalla fase di design a quella della distribuzione, ha capito che non solo si risparmia denaro, ma si guadagna in velocità e flessibilità.
E così bastano 2 settimane perchè un capo disegnato dal suo team di stilisti arrivi nei suoi negozi sparsi per il mondo.
Solo 2 settimane, ovvero 12 volte più veloce della concorrenza.
Grazie a questo, l’azienda può permettersi di inviare un numero inferiore di pezzi in una maggiore varietà di stili.
Inoltre, in questa maniera si possono eliminare le linee che non vendono e non ci sono rimanenze in magazzino.
Tutti sanno che produrre in Spagna costa almeno il 15% in più rispetto che in Cina, ma la spesa viene largamente recuperata: la velocità paga.
I capi sono prodotti una sola volta e non vengono ripetuti.

Sono oltre 200 gli stilisti (moltissimi giovani) che operano per Zara e gli altri marchi del gruppo: inventano in continuazione e tutto è prodotto in pochissimo tempo ed in pochi capi.
Il loro è un vero laboratorio creativo: con la lente di ingrandimento vengono spulciati videoclip, foto di sfilate, copertine di giornali e di CD, inserzioni pubblicitarie, inviti delle discoteche…..
Vedo, quindi produco.
Risultato: ogni settimana ci sono arrivi in negozio, i prezzi sono bassi e comunque qualcosa per te trovi comunque.

Ed i punti vendita?
Musica techno/dance diffusa a un buon volume, video funky senza sonoro, superposter appesi, un sacco di gente: questi sono gli ingredienti dei negozi Zara.

Rimini, 21 febbraio 2003

Share

Lascia un commento

Archiviato in Segnali Deboli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *